XXI Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra

XXI Festival Musica Arte Sacra

I capolavori di Brahms e Bruckner, l’omaggio a Lorenzo Perosi a 150 anni dalla nascita, la musica sacra contemporanea.

Il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra sigla la sua 21ª edizione dal 12 al 15 novembre, nella suggestiva cornice delle antiche basiliche papali con complessi orchestrali e corali, solisti e direttori di respiro internazionale.

Per la prima volta ospite del Festival i Bamberger Symphoniker, diretta da Jakub Hrůša.

Sotto il patrocinio e la presidenza del Prof. Dr. Max Michael Schlereth.

Ventunesima edizione per il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra, che dal 2002 anima con la musica sacra le basiliche papali e le chiese della capitale coinvolgendo orchestre, cori, solisti e direttori d’orchestra provenienti da tutto il mondo. Un festival che si apre alla città, grazie anche al sostegno generoso dei suoi mecenati, con quello spirito ecumenico che lo caratterizza fin dal suo nascere, in un dialogo fra differenti credi religiosi attraverso l’arte e la musica di tutti i tempi. Organizzato come sempre dalla Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, con il patrocinio e la presidenza di Max Michael Schlereth e la presidenza generale affidata al fondatore Hans-Albert Courtial, l’edizione di quest’anno si terrà dal 12 al 15 novembre in quattro basiliche – San Pietro in Vaticano, San Paolo fuori le Mura, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore – e prende ispirazione dalle parole che Papa Paolo VI rivolse agli artisti nel discorso che chiudeva il Concilio Vaticano II nel 1965: “Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non sprofondare nella disperazione. La bellezza, come la verità, è ciò che infonde gioia al cuore degli uomini, è quel frutto prezioso che resiste al logorio del tempo, che unisce le generazioni e le fa comunicare nell’ammirazione”. Questo il messaggio che ha guidato la Fondazione e il suo presidente Hans-Albert Courtial nel realizzare un festival che contribuisca a preservare la bellezza e a renderla accessibile a tutti attraverso anche l’iniziativa “l’arte salva l’arte”.

IL FESTIVAL

L’inaugurazione di sabato 12 novembre sarà come di consueto un doppio appuntamento. La mattina (ore 11), nella Santa Messa celebrata dal cardinale Angelo Comastri nella Basilica di San Pietro in Vaticano un doveroso omaggio in memoria dei 150 anni dalla nascita di don Lorenzo Perosi, esponente di spicco del Movimento Ceciliano nella prima metà del Novecento. Il Coro del Vicariato della Città del Vaticano, diretto da Temistocle Capone, esegue la sua Missa Secunda Pontificalis composta nel 1906, nel primo decennio di direttore perpetuo della Cappella Musicale Pontificia Sistina, incarico che ricoprì fino alla morte. In programma anche il Magnificat e Tu es Petrus che animeranno i vari momenti della Messa.

La sera (ore 21), il concerto d’apertura alla Basilica di San Paolo fuori le Mura che segna il debutto al festival dei Bamberger Symphoniker, fra le migliori orchestre tedesche di oggi, affiancata dall’eccellente Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, diretti dalla bacchetta di Jakub Hrůša che dei Bamberger è direttore principale (nonché direttore ospite principale dell’Accademia ceciliana); voci soliste il soprano Christina Landshamer e il baritono Konstantin Krimmel, quest’ultimo BBC New Generation Artists per il triennio 2021-23. In programma l’imponente Ein Deutsches Requiem di Brahms: classica compostezza e profondo sentimento religioso pervadono una delle partiture più celebri e complesse dell’autore tedesco, iniziata nel 1854 ed eseguita per la prima volta nel duomo di Brema nel 1868.

Domenica 13 novembre, ancora alla Basilica di San Paolo fuori le Mura (ore 21) con il secondo concerto dei Bamberger Symphoniker diretti da Jakub Hrůša impegnati nella Sinfonia n. 9 di Anton Bruckner, ultima sua sinfonia, lasciata incompiuta nel 1889, pochi anni prima della morte, e “dedicata a Dio”, come scrisse lo stesso compositore austriaco. Una personale confessione di credente, fra le pagine più complesse e impegnative della letteratura sinfonica del tardo Ottocento.

Da sempre attenta anche al repertorio contemporaneo e alle novità della musica sacra dei nostri giorni, quest’anno il festival accoglie la prima esecuzione a Roma lunedì 14 novembre alla Basilica di San Giovanni in Laterano (ore 21) del Vespro Universale su testo di Papa Francesco tratto dalla preghiera del 27 marzo 2020 del compositore Andrea Mannucci. La nuova composizione rivive musicalmente il momento commovente e straordinario di preghiera in tempo di pandemia presieduto da Papa Francesco da una piazza San Pietro deserta, immagini che hanno fatto la storia e che in un momento di forte crisi hanno dato speranza e fede. “Le sue parole mi sono parse come macigni – ricorda lo stesso Mannucci –, come spade che trafiggono l’intimo di ogni uomo. Mi è venuto naturale appropriarmene per lasciare una testimonianza musicale”. Ad eseguire la cantata sacra sarà l’orchestra L’Appassionata, giovane formazione da camera nata nel 2019 e che raccoglie alcuni fra i migliori giovani professionisti della musica in Italia, diretta da Claude Villaret, con le voci soliste dei soprani Carlotta Bellotto e Nadina Calistru.

La chiusura del Festival spetta all’Orchestra e Coro della Cappella Ludovicea martedì 15 novembre alla Basilica di Santa Maria Maggiore. Formazione già ospite delle precedenti edizioni di festival, stabile presso la Chiesa di Trinità dei Monti di cui anima il servizio liturgico, sarà diretta da Ildebrando Mura, maestro di Cappella della Basilica di Santa Maria Maggiore, affiancata dal Coro e dalle voci soliste della Cappella Liberiana. In programma il repertorio sacro “classico” per eccellenza con Bach e il suo Magnificat BWV 243, Vivaldi con il Dixit Dominus RV 594 e il celebre inno di incoronazione Zadok the Priest di Händel a conclusione di serata.

Alcuni concerti del festival verranno trasmessi in diretta dalla rete televisiva americana EWTN.

L’ARTE SALVA L’ARTE

Fedele alla sua vocazione di sostegno all’arte sacra, la Fondazione Pro Musica e Arte Sacra promuove quest’anno la pittrice russa Natalia Tsarkova, conosciuta anche come la “pittrice dei papi”, che ha concluso nel 2022 il Ritratto di sua Santità il Papa Emerito Benedetto XVI con la sua famiglia pontificia, lavoro di grandi dimensioni (200 cm x 180 cm) da pochi giorni consegnato allo stesso Pontefice. Il quadro rappresenta Benedetto XVI nel momento successivo alla sua storica rinuncia da Sommo Pontefice. Vengono rappresentati, insieme al Papa Emerito, il suo Segretario Particolare, Sua Eccellenza Monsignor Georg Gänswein e quattro consacrate dell’Associazione Memores Domini. Nel quadro, oltre alla famiglia pontificia, troviamo anche il fratello Monsignor Georg Ratzinger, e Suor Christine che lo ha sempre assistito nei suoi periodi di permanenza a Roma.

“Nel corso dei quasi otto anni di pontificato, ho seguito Papa Benedetto XVI con la mia arte – racconta Natalia Tsarkova –. Ho avuto il privilegio di realizzare il ritratto ufficiale del Pontefice e, con il desiderio di dare un’anima ai momenti di ministero del Santo Padre, ho più volte raffigurato le celebrazioni liturgiche pontificie. Quando Benedetto XVI, l’11 febbraio 2013, annunciò al mondo di rinunciare al suo ministero di Vescovo di Roma e di successore di San Pietro, ritirandosi in una vita di preghiera e di contemplazione, ho sentito l’impulso e il dovere di immortalare artisticamente questo evento straordinario. Ho chiesto il permesso a Papa Benedetto XVI di poter dare vita ad un dipinto e, in risposta, ho da lui ottenuto pieno appoggio. Con animo grato e onorata per la grande responsabilità che il Papa mi ha dato, ho portato a termine un lavoro che nasce dal profondo del mio cuore”.

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