Appello contro la chiusura dell’Istituto Goethe a Napoli

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Care Socie, cari Soci,

riceviamo e condividiamo con voi l’appello contro la chiusura dell’Istituto Goethe a Napoli che ci è pervenuto da Bernhard Arnold Kruse, Professore di letteratura tedesca presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.

——– Messaggio originale ——–
Oggetto: Appello contro la chiusura dell’Istituto Goethe a Napoli
Data: 20-10-2023 09:30
Mittente: bernhardarnold.kruse@unina.it

Care Colleghe e Colleghi,

care amiche e amici,

a proposito della chiusura del Goethe-Institut a Napoli, del quale forse avete già sentito già parlare nei giornali, ho preparato, insieme ai colleghi dell’Orientale e dell’Università di Salerno, l’appello sottostante da inviare alla direzione dell’Istituto a Monaco, ma anche alle rappresentanze diplomatiche della Germania. Mi rivolgo a Voi con la richiesta di firmare questo appello in quanto avete a che fare con la Germania e i paesi di lingua tedesca a vari titoli e livelli, dalla ricerca ai scambi Erasmus e.a.

Vi pregherei di darmi notizia di adesione dando indicazione di nome e qualifica così come esemplificato sottostante.

Vi pregherei inoltre, a inoltrare questo appello a tutti coloro non contenuti nell’indirizzario di questa email che ritenete che potrebbe essere interessati alla continuazione dell’attività dell’Istituto Goethe a Napoli.

RingraziandoVi sin d’ora della Vostra preziosa collaborazione, Vi invio un cordiale saluto

Bernhard Arnold Kruse

Nome e qualifica es.:
Elda Morlicchio professore di Lingua tedesca, Università L’Orientale
Gennaro Esposito docente di Lingua tedesca, Liceo XY, Napoli ecc.

APPELLO CONTRO LA CHIUSURA DEL GOETHE-INSTITUT DI NAPOLI

A proposito dell’annunciato ‘ridimensionamento’ del profilo del Goethe Institut di Napoli, di cui è stata data in questi giorni notizia negli organi di stampa non solo in Italia, ma anche in Germania, desideriamo esprimere la nostra seria e profonda preoccupazione.

L’Istituto vanta, come è noto, una sua illustre tradizione sul piano nazionale e internazionale, avendo rappresentato per decenni, e cioè sin dal 1961 – anno in cui fu inaugurata la prima sede nei locali di Palazzo Colonna – e poi, dal 2013 in poi, nella successiva collocazione di Palazzo Sessa un insostituibile punto di riferimento culturale per la nostra città e la nostra regione, in quanto spazio di incontro e fertili scambi con il mondo di lingua tedesca.

L’attuale sede di Palazzo Sessa può peraltro fregiarsi di due caratteristiche in sé uniche su scala mondiale: qui proprio Goethe fu più volte ospite durante il suo celebre viaggio in Italia, qui, nello stesso edificio, l’Istituto tedesco convive con la Sinagoga della Comunità Ebraica di Napoli.

In tempi in cui le risorse destinate alla cultura sembrano sempre più paurosamente ridursi e in cui – invece – di cultura c’è sempre più urgente bisogno come strumento di conoscenza reciproca e dialogo fra mondi diversi lo scenario che si prospetta desta in noi sorpresa, non disgiunta da una nota di sconcerto e di allarme.

Così come delineati, i piani di ‘ridimensionamento’ equivarrebbero infatti a una sostanziale cessazione delle attività dell’Istituto, rappresentando di conseguenza una dura perdita in termini di vitalità culturale non solo per i nostri più diretti ambiti di interesse e di impegno – la lingua, la letteratura, la filosofia, la storia, l’arte e la cultura tedesca -, ma più in generale per il clima culturale della città – e indirettamente dell’intero Paese.

Analoghi ‘ridimensionamenti’ sono annunciati per le sedi del Goethe Institut di Torino, Genova, Trieste e ci rendono ugualmente perplessi e preoccupati.

Auspichiamo pertanto che il nostro appello possa indurre un ripensamento in chi, a Monaco o a Berlino, sarà responsabile delle imminenti decisioni.

In Bezug auf Pläne zur ‚Verkleinerung’ des Goethe-Instituts in Neapel, wie sie in diesen Tagen in den Presseorganen nicht nur Italiens, sondern auch Deutschlands erschienen sind, möchten wir unsere tiefe und ernste Besorgnis zum Ausdruck bringen.

Das Institut in Neapel besitzt auf nationaler wie internationaler Ebene eine berühmte Geschichte, stellt es doch seit 1961, dem Jahr der Einweihung seines ersten Sitzes im Palazzo Colonna, und anschließend ab 2013 im Palazzo Sessa einen unersetzlichen Bezugspunkt für die Kultur unserer Stadt und unserer Region dar, einen Raum der Begegnung und des fruchtbaren Austausches mit der Welt deutscher Sprache.

Der gegenwärtige Sitz im Palazzo Sessa zeichnet sich zudem durch zwei weltweit einzigartige Charakteristika aus: eben hier weilte seinerzeit Goethe auf seiner berühmten Italienreise wiederholt als Gast, während heute das deutsche Institut in demselben Gebäude zusammen mit der Synagoge der Jüdischen Gemeinde Neapels wohnt.

Gerade angesichts der Zeiten, in denen die Finanzierung der Kultur sich erschreckend zu vermindern scheint, während sich ein immer dringlicherer Bedarf an Kultur als Instrument eines gegenseitigen Kennenlernens und Dialogs zwischen den Welten in ihrer Verschiedenheit erhebt, erregt das angekündigte Szenarium in uns Überraschung, der sich ein gewisses Befremdungs- und Alarmgefühl beimischt.

Wie sich die Pläne zur ‚Verkleinerung’ darstellen, kämen sie einer substanziellen Schließung des Instituts gleich und würden einen starken Verlust an kultureller Vitalität nach sich ziehen, nicht nur in Bezug auf unsere unmittelbaren Interessen- und Tätigkeitsbereiche – deutsche Sprache, Literatur, Philosophie, Geschichte, Kunst und Kultur -, sondern auch in Bezug auf das allgemeine kulturelle Klima der Stadt und indirekt des gesamten Landes.